I trasporti rappresentano una causa importante del riscaldamento globale. Accanto alle automobili, sempre più diffuse in tutto il globo con i loro motori alimentati a combustibili fossili e inefficienti, stanno il settore dell’aviazione, del trasporto marittimo e del trasporto merci su strada.

Il traffico automobilistico è quello che nell’Unione Europea provoca la maggiore crescita di emissioni di gas serra, nel 2010 rappresentava il 32% delle emissioni complessive dell'Unione, metà delle quali relative alle sole automobili. A fronte di questo problema, l’Unione Europea ha fissato come obiettivo che le auto vendute dovranno emettere in media 95 g. di CO2 per chilometro entro il 2020, cosa che allo stato attuale degli sviluppi non potrà essere raggiunto come obiettivo. Anche considerando un ipotetico aumento delle auto ibride ed elettriche e il passaggio ad auto più piccole e meno potenti.

Il trasporto marittimo emette oltre 950 milioni di tonnellate di anidride carbonica all’anno, più di tutta la Gran Bretagna o il Canada. Le emissioni di CO2 dall’aviazione, invece, superano le 850 milioni di tonnellate all’anno

Gli impatti addizionali sul clima derivanti da altri gas (in particolare dagli ossidi di azoto, oltre che dal vapore acqueo e dalle scie di condensa) raddoppiano all’incirca l’effetto della CO2 emessa. L’aviazione è responsabile del 4,9% del riscaldamento climatico.

Tutte insieme, le emissioni di gas effetto serra causate dall’aviazione e dal trasporto marittimo internazionale sono responsabili per circa il 10% del riscaldamento globale e stanno crescendo rapidamente. Tuttavia, questi due settori non sono ancora inclusi negli accordi internazionali e senza opportuni interventi, le emissioni potrebbero addirittura triplicare entro il 2050.